La cardiologia è la branca della medicina che si occupa di studiare e di trattare le malattie e i disturbi che colpiscono il cuore e le arterie.
Le patologie trattate più spesso dal cardiologo sono:
Una visita cardiologica consiste in un’accurata anamnesi, seguita da un esame obiettivo che prevede l’auscultazione del cuore e un elettrocardiogramma (ECG). In base alle informazioni raccolte il cardiologo può poi ritenere opportuno eseguire ulteriori accertamenti, prescrivendo ad esempio:
Una volta completato l'iter diagnostico, il cardiologo può prescrivere i farmaci o i trattamenti più opportuni, come ad esempio:
È consigliato chiedere un appuntamento con il cardiologo ogni volta che si ha a che fare con sintomi o segnali che coinvolgono la salute del cuore, parlandone con il proprio medico per stabilire se è il caso di rivolgersi a un cardiologo. Fra i problemi che dovrebbero far insospettire sono inclusi:
Una visita cardiologica è inoltre consigliabile in caso di predisposizione familiare ai problemi cardiovascolari e in caso di diabete, gengiviti, gravidanza a rischio e preeclampsia. Infine, è buona prassi richiedere un controllo se si fuma o si è un ex fumatore e quando si intende iniziare un nuovo tipo di attività fisica dopo i 40 anni.
La visita cardiologica è una visita specialistica finalizzata ad una diagnosi relativa ad un eventuale problema di natura cardiologica, cioè ogni problema che riguarda il cuore. Questa visita prevede l’uso dell’elettrocardiogramma, grazie a cui è possibile verificare lo stato dell’attività elettrica svolta dal cuore nell’ambito del ciclo cardiaco. La visita cardiologica serve ad accertare l’origine di sintomi che interessano il torace tra cui dolore, affanno e palpitazioni, ma anche debolezza e sincopi, che possono indicare la presenza di patologie cardiovascolari come: ipertensione arteriosa, cardiomiopatie, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco e malattie delle valvole cardiache. I pazienti portatori di protesi valvolari, pacemaker, defibrillatori e stents devono sottoporsi con cadenza regolare ad una visita cardiologica. In caso di gravidanza è consigliabile sottoporsi ad una visita cardiologica con ecg: in caso non sia stata effettuata negli ultimi 3 anni, se la madre è fumatrice, se la madre ha più di 35 anni e se ci sono precedenti cardiologici o familiarità per malattie cardiovascolari.
L’elettrocardiogramma, detto anche ECG, è la registrazione grafica dell’attività elettrica del cuore e delle variazioni che si verificano durante la contrazione cardiaca e di rilasciamento degli arti e dei ventricoli durante il suo funzionamento, raccolte per mezzo di elettrodi posti sopra la superficie del corpo. L’elettrocardiogramma serve per vedere se il cuore è sofferente e se il ritmo cardiaco è regolare. Le informazioni ottenute permettono di:
L’ecocardiografia è una metodica con cui si studiano il cuore e il flusso del sangue attraverso le valvole per mezzo degli ultrasuoni. È un esame strumentale che si basa sull’emissione di ultrasuoni e consente di visualizzare, su uno schermo e in tempo reale, tutte le strutture cardiache (del cuore) in movimento. Questo esame viene fatto per accertare l’eventuale presenza di malfunzionamenti o di malformazioni del cuore e delle sue parti interne (arti, ventricoli, valvole). Serve per indagare le cause della presenza di un sintomo cardiovascolare (soffio cardiaco, alterazione della pressione del sangue).
L’holter cardiaco, anche detto ECG, è un dispositivo medico che permette di effettuare la registrazione dell’attività elettrica del cuore nell’arco di 24 ore. L’holter effettua un monitoraggio continuo dell’elettrocardiogramma durante le normali attività quotidiane del paziente e consente di ottenere informazioni più dettagliate e complete sull’attività cardiaca. È un esame non invasivo e indolore. L’holter cardiaco è un esame utilizzato per lo studio delle aritmie e di sintomi quali il cardiopalmo, le vertigini o la perdita di coscienza. È consigliato anche in caso di ischemia (difettoso apporto di sangue al cuore) o se si avverte un dolore toracico la cui origine deve essere definita. L’holter cardiaco è un piccolo apparecchio portatile (registratore) che viene collegato alla pelle attraverso fili elettrici e speciali piastrine adesive posizionate sul petto. Questi dispositivi rilevano e trasmettono l’attività elettrica generata dal cuore all’apparecchio che, a sua volta, la registra in memoria.
L’holter pressorio è un manicotto gonfiabile da attaccare al braccio e un misuratore elettronico da collegare all’addome tramite una cintura apposita. Questo dispositivo va indossato, senza mai toglierlo, per 24 ore. L’holter pressorio è un esame diagnostico non invasivo finalizzato alla misurazione della pressione arteriosa nell’arco di 24 ore. L’holter pressorio può rendersi utile quando una misurazione istantanea dei valori minimi e massimi della pressione arteriosa non siano sufficienti per l’individuazione di determinate patologie dell’apparato cardiocircolatorio, per cui si determina la necessità di avere dati relativi alla pressione arteriosa continuativi nell’arco di una giornata (24 ore). Viene utilizzato anche per il reperimento di informazioni necessarie per valutazioni cliniche sul paziente che soffra di ipertensione. Prima di indossare l’holter pressorio, si effettua una calibrazione dello strumento, effettuando una misurazione con uno sfigmomanometro tradizionale e una con l’holter, se i dati risultano allineati, si può procedere. Durante le 24 ore si consiglia al paziente di annotare tutto ciò che può essere utile ai fini della elaborazione della diagnosi.
La prova da sforzo, è un esame di tipo diagnostico per misurare la capacità del cuore di rispondere a segnali di stress in un ambiente clinico controllato. Questo esame confronta la circolazione coronarica mentre il paziente è a riposo con la circolazione dello stesso paziente osservata durante il massimo sforzo fisico, mostrando qualsiasi flusso anomalo di sangue verso il tessuto muscolare del cuore. Il test può essere usato per diagnosticare la cardiopatia ischemica e per la prognosi del paziente dopo un infarto del miocardio.